Credito d'imposta 2017 per le spese di videosorveglianza

Pubblicato da Studio Cortorillo in FISCO · Venerdì 31 Mar 2017
Tags: dettrazioni, videosorvegianza, credito, fisco

Fino al 2015 coloro che installavano videocamere di sicurezza potevano accedere solo alla detrazione fiscale del 50% con il bonus ristrutturazioni edili, ossia, la detrazione che spetta anche per le spese sostenute dal contribuente al fine di aumentare la protezione e la sicurezza della propria abitazione attraverso l’istallazione di un impianto di allarme antintrusione e di videosorveglianza.

Con il decreto attuativo dell’art. 1, comma 982, della legge di Stabilità 2016, il Ministero dell’Economia e delle Finanze riconosce un credito d’imposta per spese inerenti gli impianti d’allarme o di videosorveglianza sostenute nel 2016, oppure quelle delle attività di vigilanza svolte dagli istituti riconosciuti. Il limite massimo complessivo del credito stanziato è pari a 15 milioni di euro. Il credito d'imposta viene riconosciuto solamente a favore delle persone fisiche. Le spese in questione non devono essere sostenute nell’ambito di attività di lavoro autonomo o d’impresa. Se l’immobile per il quale vengono sostenute le spese è adibito promiscuamente all’uso personale/familiare del contribuente e all’esercizio delle attività citate, il credito d’imposta viene ridotto al 50%.

Però, per il riconoscimento del credito, era necessario presentare una apposita istanza dall’Agenzia delle Entrate a partire dal 20 febbraio scorso con termine il 20 marzo 2017. Il decreto prevedeva che, successivamente alla ricezione delle istanze, L’Agenzia delle Entrate doveva stabilire la percentuale massima del credito spettante a ciascun contribuente richiedente.

Con provvedimento del 30 marzo 2017 il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito che la quota percentuale del credito d’imposta spettante in relazione alle spese sostenute, nell’anno 2016, per l’installazione di sistemi di videosorveglianza digitale o di sistemi di allarme, nonché per quelle connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza, dirette alla prevenzione di attività criminali, è pari al 100% dell’importo richiesto, risultante dalle istanze validamente presentate fino al 20 marzo 2017.

Il credito d'imposta è simile ad un "bonus" che il contribuente può utilizzare nei confronti dello Stato in sede di dichiarazione dei redditi. Tale credito, quindi, può essere scalato nel momento in cui si devono pagare le tasse.

Per utilizzare il suddetto credito d'imposta in compensazione è necessario presentare il modello di pagamento F24, esclusivamente attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, pena lo scarto dell'operazione di versamento.

Il codice tributo da utilizzare è 6874, istituito con la risoluzione dell'Agenzie delle Entrate n. 42/E/2017, che deve essere inserito nella sezione "Erario", colonna "Importi a credito compensati".

L’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli su ciascun modello F24 ricevuto e nel caso in cui il contribuente non abbia presentato l’istanza entro i termini previsti, oppure se l’importo del credito utilizzato in compensazione risulti superiore all’ammontare di quello spettante, il modello F24 viene scartato. L’esito negativo verrà comunicato al soggetto che ha trasmesso il modello F24.

Per coloro che non hanno presentato istanza resta, comunque, la possibilità di accedere alle agevolazioni per la messa in sicurezza della propria abitazione con la detrazione Irpef del 50% come in passato.