Le previsioni sul futuro del mercato immobiliare

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Le previsioni sul futuro del mercato immobiliare

Studio Cortorillo (Immobiliare-Condomini-CAF)
Pubblicato da Studio Cortorillo in IMMOBILI · 15 Marzo 2017
Tags: immobiliinvestimentoabitazione
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L'entrata nell'euro, l'aumento della ricchezza media, la voglia di una casa, la speculazione edilizia, la cementificazione, la brama di guadagno di tanti palazzinari, ha portato a costruire tante case proprio perché c'era tanto da guadagnare, i prezzi sembravano salire senza mai doversi fermare, ma nel 2008 è arrivata la crisi finanziaria che ha azzerato tutti i guadagni virtuali dei proprietari di casa, che si sono ritrovati case dove ora pagano tasse smisurate rispetto il reale valore di mercato, in quanto i calcoli dei valori catasti sono stati fatti quando le rendite erano effettivamente diverse dalla realtà di oggi. I prezzi delle abitazioni oggi si sono notevolmente abbassati, rispetto a solo 10 anni fà. In alcuni casi gli immobili hanno avuto fino al 50% della perdita di valore dal 2008. La crisi economica purtroppo non conosce limiti. Uno dei settori che è stato colpito, e che pertanto ha subito una sorta di crollo molto pesante è quello delle compravendite immobiliari, settore che contribuisce a creare non soltanto reddito, ma anche tanti posti di lavoro. Non si pensi solamente al danno causato agli operatori del settore come le agenzie immobiliari e costruttori edili, ma anche a tutto l’indotto che ruota intorno.
Le case servono alle persone per abitare, e se non aumentano il numero delle persone, non dovrebbe aumentare nemmeno il bisogno del numero delle case, questo è il ragionamento base su cui bisogna partire per guardare al mercato immobiliare oggi in Italia e poterne trarre delle conclusioni. Il numero di persone che abita in Italia non cresce, è più o meno stabile. In questo numero complessivo, però, ci sono dei distinguo: il numero di italiani che diminuisce e il numero di stranieri che aumenta, il numero di nuove famiglie che non aumenta, le persone si sposano di meno ed hanno meno figli.
Le compravendite per il 2017 sono attese in leggera ripresa, e si presume che questo trend interesserà tutte le realtà sul territorio nazionale. Per i prezzi dobbiamo aspettarci un leggero aumento, ma solo per le grandi città, mentre per l’hinterland e i capoluoghi di provincia dovremo aspettare il 2018. Il trend 2017 per la disponibilità di spesa si concentra nella fascia fino a 250 mila euro nelle grandi città e fino a 120 mila euro nelle altre realtà. Questo scenario è quello ipotizzato dagli operatori del settore, che potrà essere confermato soltanto con l’ausilio di un contributo positivo dell’andamento economico e dell’occupazione, tenendo conto anche il comportamento degli istituti di credito che, si presume, rimarranno comunque prudenti.  L’ipotesi di un trend in ripresa, però, non è sinonimo di un immediato ed effettivo miglioramento: la prima rata del mutuo, per coloro che con tanti sacrifici riescono ad accenderlo, è aumentata di circa il 2%, così come è aumentata anche la percentuale del tasso d’interesse; inoltre, a complicare ulteriormente la situazione è il tempo massimo di restituzione del mutuo previsto dagli istituti di credito, che è stato ridotto di due anni rispetto al passato. Analizzando nel dettaglio tutte queste informazioni, le previsioni non sono affatto felici: il vice direttore dell’Agenzia delle Entrate ha spiegato che è veramente difficile fare una reale previsione per quanto riguarda l’anno in corso e il prossimo futuro, mentre il direttore dell’Osservatorio immobiliare ha invece dichiarato che la situazione potrebbe anche peggiorare, considerato che nel mercato immobiliare attuale i venditori tendono ad abbandonare le trattative pur di non perdere denaro, rimanendo solamente chi ha estremamente bisogno di vendere.
In definitiva, oggi sicuramente conviene acquistare un immobile, per i prezzi contenuti, e chi ha intenzione di comprare un appartamento da adibire ad uso residenziale è favorito in questo periodo. Però bisogna essere consapevoli che la convenienza è valida se si tratta della prima casa, invece comprare per investire equivale ad impegnarsi economicamente a lungo termine, in quanto per avere un guadagno bisognerà attendere che il mercato si riprenda.


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