La tassa sulla spesa: obbligo di pagamento dei sacchetti biodegradabili

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La tassa sulla spesa: obbligo di pagamento dei sacchetti biodegradabili

Studio Cortorillo (Immobiliare-Condomini-CAF)
Pubblicato da Studio Cortorillo in FISCO · Mercoledì 03 Gen 2018
Tags: tassaspesasacchetti
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Dal 1° gennaio 2018 i sacchetti biodegradabili per frutta e verdura, ma anche pane e altri alimenti sfusi da banco, sono a pagamento! Nella legge di conversione del D.L. 2017 n. 123 (Disposizioni urgenti per la crescita economica del mezzogiorno) è stato inserito un articolo (il 9 bis) che dispone l’attuazione della direttiva europea per la riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale ultraleggero.
Le novità introdotte sono due. Dal 1 gennaio 2018 è vietata la commercializzazione di borse ultraleggere diverse da quelle biodegradabili e compostabili con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile non inferiore al 40% (50% a partire dal 2020 e il 60% dal 2021) e devono essere per uso alimentare.
Il legislatore si è così adeguato alle previsioni della direttiva UE 2015/720 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, che pone l’obiettivo della riduzione dell’ utilizzo di borse di plastica in materiale leggero.
I sacchetti biodegradabili non possono essere distribuiti a titolo gratuito e il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite.
Questo significa che i supermercati e le altre attività commerciali non possono continuare ad usare i normali sacchetti leggeri e devono sostituirli con sacchetti biodegradabili da far pagare ai clienti.
Una recente nota minesteriale, distribuita agli esercenti interessati, specifica che non viene contemplata la possibilità di sostituire con borse riutilizzabili le borse fornite a fini di igiene come imballaggio primario per alimenti sfusi. In pratica se al posto delle buste per la spesa in bioplastica fornite alla cassa si possono usare le borse riutilizzabili portate da casa, questo non vale per i sacchetti che si devono utilizzare per confezionare gli alimenti sfusi nei reparti frutta, verdura e altri alimenti freschi da banco.
Il costo dei sacchetti biodegradabili nei supermercati varia tra 1 e 3 centesimi per ogni busta, mentre nei piccoli negozi può arrivare a 5-10 centesimi, e in molti già hanno classificato l'evento come una nuova tassa sulla spesa, perché parte del ricavo verrà poi versato dagli esercenti allo Stato in forma di Iva e imposta sul reddito.
Per gli esercenti non conviene trasgredire la nuova norma perché le multe sono salate: da 2.500 euro a 25.000 euro, che possono salire fino a 100.000 euro se la violazione riguarda quantitativi ingenti o se il valore delle buste fuori legge è superiore al 10% per cento del fatturato del trasgressore.


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